Redatto il: 24 Aprile 2020

Un meraviglioso Venerdì 15 Agosto del 1969, ebbe luogo in una enorme fattoria del contado di Sullivan in New York, una delle più grandi (forse la più grande in assoluto) manifestazioni musicali con congregazione massiva di persone mai organizzata nella storia della musica: ‘il festival di musica ed arte di Woodstock’. Fu il piccolo sobborgo di Bethel, per l’esattezza, ad ospitare questo colossale evento, ed i 240 ettari di terreno, che tanto per avere un’idea corrispondono a circa 2.400.000 mq., fecero da soffice tappeto a circa mezzo milione di persone.

Trentadue esibizioni di artisti e band che hanno fatto la storia della musica, generi e stili musicali a confronto, ma soprattutto quel meraviglioso e disteso clima di amore e pace che ha caratterizzato il movimento ‘hippie’ negli anni 60 e 70, regnarono sovrani durante tutti i tre giorni dell’evento, conclusosi nella notte del successivo Lunedì 18, quando ormai tutti erano felici e contenti.

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Un festival musicale con temi di amore e pace

Il festival di Woodstock rappresentò praticamente l’icona del movimento di pace, il vero simbolo di una generazione che era stanca ed angustiata dalle guerre, e quello era proprio il periodo in cui gli Stati Uniti erano impegnatissimi a combattere in Vietnam. Gli ‘hippies’ erano ovviamente contro questa guerra, i loro ideali si fondavano su pacifismo, amore e sesso libero, vita in comunità, rispetto per la natura…con amore per arte e musica in cima alla lista.

Nel corso del festival si assistì a numerose scene di sesso libero e disinibito, ed anche un consumo massivo di droghe come eroina, marihuana, lsd, haschisc, ma bisogna dire che, nonostante ciò, non furono registrati disordini tra la folla, anche se alla fine furono segnalati tre decessi per overdose di eroina, uno a causa di peritonite, ed un’altro a causa di una macchina che perse il controllo e travolse un povero ragazzo.

Artisti che presenziarono a Woodstock

La kermesse musicale diede la sua pistolettata d’inizio alle 17,07 di Venerdì 15 Agosto, e ad esordire fu il cantante e chitarrista folk statunitense Richie Havens, la cui attuazione di circa 90 minuti fu poi seguita dall’intervento del maestro spirituale indù Swami Satchidananda, che spese circa 15 minuti di discorsi inneggianti pace, amore, e rispetto tra tutte le popolazioni del mondo.

‘Sweetwater’ e la loro musica psichedelica, Tim Hardin, il musicista indiano Ravi Shankar con il suo magico ‘sitar’, e la cantante ed attivista americana Joan Baèz, completarono la prima giornata di musica, che vide sul palcoscenico nei giorni seguenti anche nomi celebri come ‘Santana’, Janis Joplin, Grateful Dead, Joe Cocker, Neil Young ed il grande Jimi Hendrix; quest’ultimo diede inizio alla sua performance eseguendo l’inno americano soltanto con la sua chitarra, in segno di protesta contro la guerra che gli Stati Uniti stavano combattendo in Vietnam.

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Grandi artisti che rifiutarono l’offerta

Molte furono anche de defezioni registrate, e tra queste sono presenti nomi di grosso spessore della musica mondiale: Bob Dylan era senza dubbio il più atteso a Woodstock, ma non volle partecipare all’evento, preferendo aderire invece alla seconda edizione del festival dell’isola di Wight; anche i Beatles avrebbero dovuto essere tra i presenti, ma alcune questioni interne alla band, ed un battibecco tra John Lennon e l’organizzazione del festival circa una possibile diretta tv del loro concerto, fecero saltare l’accordo con gli ‘scarafaggi’ di Liverpool.

Joni Mitchell, The Doors, i King Crimson, The Birds, ed addirittura i Led Zeppelin rifiutarono l’invito alla manifestazione, chi per motivi di protesta, chi invece perché non era contento dell’accordo commerciale propostogli, chi addirittura temeva di non essere proprio ricompensato per la sua attuazione. Fatto sta che furono circa una ventina le esibizioni in programma ad essere cancellate ma, nonostante ciò, il festival di Woodstock fu sicuramente un successone.

Curiosità di questo spettacolare festival di musica ed arte

Fu realizzato uno spettacolare documentario su questo storico festival dal titolo ‘Woodstock, three days of peace and music’; diretto da Michael Wadleigh, e con la prestigiosa collaborazione nell’editaggio e montaggio nientedimeno che di Martin Scorsese, il film, uscito nel 1970, fu subito definito ‘culturalmente significativo’ dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d’America, vincendo inoltre il premio Oscar come miglior documentario in quello stesso anno.

La pellicola è attualmente sotto la tutela del National Film Registry, che si occuperà della sua conservazione preservandola dagli inesorabili attacchi del tempo, in modo tale che tutte le generazioni da qui a venire possano avere in eredità un documento storico di inestimabile valore, e possano farsi un’idea di quello che ha davvero voluto significare il festival di Woodstock.

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