Redatto il: 20 Aprile 2021

Quanti bambini hanno tra i ricordi più vivi della loro infanzia una divertente domenica trascorsa con tutta la famiglia al circo, impossibile non aver fatto quest’esperienza almeno una volta nella vita; il circo per un bambino è un luogo magico, un posto dove si vivono emozioni e ci si lascia rapire dalla magia che offre lo spettacolo, un mondo nuovo ed emozionante. Trapezisti ed acrobati, clown e domatori di belve feroci, giocolieri ed illusionisti, sono questi gli eroi dei più piccoli che riescono a farli vibrare dall’emozione, dei veri artisti che dedicano tutta la loro vita al circo, il che non è poco.

Spesso ci limitiamo soltanto a vedere lo spettacolo e ad apprezzare la loro bravura, ma va detto che vivere una vita da circense non è affatto una cosa semplice come potrebbe sembrare, anzi; i lavoratori del circo sono nella maggior parte gitani, persone senza fissa dimora che vivono tutta la loro vita su un camper o una roulotte, adattandosi come meglio possono con l’ambiente in cui si stabiliscono per qualche settimana e nel quale mettono in piedi il loro bel tendone colorato con la speranza di vedere lunghe code ai botteghini. E’ una vita di sacrifici ed in molti casi di stenti e, tranne rare eccezioni, una vita che difficilmente garantisce una condizione tranquilla ed agiata.

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Dove e quando nacque il circo?

Storicamente si associa la nascita del circo alle attività ludiche che si svolgevano nell’antica Roma, soprattutto quelle che avevano luogo all’interno del Circo Massimo; corse di cavalli, esibizioni di animali ammaestrati, spettacoli di acrobati e giocolieri, erano queste le attività che si svolgevano nella grande arena romana e che attiravano tantissimi spettatori, ed il Circo Massimo era il palcoscenico perfetto per tale spettacolo, con i suoi due lunghissimi rettilinei e le due ampie curve a 180 gradi separate da una grande balaustra centrale.

Quando poi cadde l’Impero Romano, molti degli ‘artisti’ che si esibivano a corte iniziarono a formare delle compagnie autonome ed a portare i loro spettacoli fuori dai confini italiani, ovvero viaggiando per tutta europa in cerca di fortuna e proponendo i loro numeri di attrazione, generalmente giochi di prestigio, esibizioni di animali, brevi rappresentazioni teatrali comiche o tragiche. Successivamente, a partire dal secolo XV in poi, la figura dell’artista di strada che viaggiava in carovana con un gruppo di persone come lui (generalmente si trattava di famiglie molto numerose ma anche molto unite tra loro) divenne sempre più facile da incontrare, e furono i sinti, una piccola etnia gitana del Pakistan, i primi ad organizzarsi in grandi gruppi di circensi.

Come si allestisce uno spettacolo circense

Mettere su ed allestire un bel tendone da circo che possa ospitare qualche migliaio di spettatori è un lavoro veramente massacrante, e ci sono persone all’interno delle numerose famiglie di circensi che girano per il mondo, che sono addette esclusivamente al montaggio, all’assemblaggio, ed all’allestimento completo di un vero palcoscenico, con tutti gli annessi e connessi che ciò comporta. Dagli scavi per piantare i pali di sostegno al livellamento del terreno che fungerà da pista principale, dalla meticolosa disposizione delle tribune al cablaggio ed ai collegamenti elettrici, dalle verifiche tecniche a quelle di sicurezza; decine di persone formano un vero e proprio staff di operai ed organizzatori, e dal loro lavoro dipende per buona parte l’esito degli spettacoli.

Ci vogliono almeno due o tre giorni per allestire completamente un circo dal nulla, ma questo discorso vale soltanto per le famiglie circensi con più storia e quindi più attrezzate in questo senso; per non parlare poi della durezza degli allenamenti, dello spirito di sacrificio con il quale si vive una vita senza nessuna certezza sul domani, e delle tante ore di lavoro che accumula questa gente.

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Le scuole circensi più famose

Le prime scuole circensi europee nacquero in Francia al principio degli anni ‘70 grazie soprattutto alla circense nonchè attrice francese Annie Fratellini, che costruì la prima scuola di circo del mondo occidentale; dopo circa un decennio nacque poi, sempre in territorio francese, il Centre National des Arts de Cirque con sede a Chalons de Champagne, a circa un centinaio di chilometri dalla città di Troyes, e fu grazie a strutture come queste che l’arte circense venne poco a poco divulgata in tutte Europa.

Se parliamo di circo italiano non possiamo assolutamente fare a meno di menzionare Moira Orfei, vero simbolo iconico dell’attività circense italiana, nonché applauditissima domatrice di elefanti e colombe che maneggiava con una leggiadrìa unica al mondo. Anche la famiglia Togni è una garanzia in quanto a spettacoli circensi, ed il merito di ciò va in primo luogo aDarix Togni, grandissimo uomo dallo spirito libero e con tanta voglia di portare i suoi spettacoli in giro per il mondo.

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