Partendo dal presupposto che la musica ‘fusion’ è una mescola di stili musicali che abbraccia un po’ vari generi e che è davvero molto difficile sia suonarla che saperla ascoltare, bisogna prendere atto che, almeno per quanto riguarda il livello tecnico dei musicisti che la praticano, non è un tipo di musica adatto a tutti; in altre parole, un musicista che suona bene il rock o il pop potrebbe non essere capace di affacciarsi al mondo della fusion, mentre invece un musicista capace di suonare generi musicali come jazz e fusion può suonare qualsiasi tipo di musica anche ad occhi chiusi.
Senza andare eccessivamente a ritroso nel tempo, le prime tracce concrete di fusion si iniziarono a delineare agli inizi degli anni 70, quando funky, blues, rock, jazz, ed un po’ di psichedelìa, caratterizzarono grandi band come la Mahavishnu Orchestra (capeggiata da Billy Cobham e John Mc Laughlin), una delle prime vere manifestazioni di musica fusion al mondo. Subito dopo il fenomeno Mahavishnu troviamo poi i ‘Return to Forever’, storico gruppo fusion-jazz creato e capitanato da quel sacro totem della musica che è ancora oggi Chick ‘Armando’ Corea il quale, una volta sciolto il suo gruppo per la poca fortuna avuta sul mercato, decise nel 1986 di fondare la ‘Chick Corea Elektric Band’.
Nascita e storia della Elektric Band di Chick Corea
‘The Chick Corea Elektric Band’, questo il titolo del primo LP del supergruppo inciso e prodotto dall’etichetta discografica statunitense Grp Records (Grusin & Rosen productions) e pubblicato nello stesso 1986, nasce già con la chiara intenzione di strabiliare l’ascoltatore in ogni senso; temi eseguiti all’unisono con una velocità semplicemente impressionante, scomposizioni di tempo allucinanti da ritiro di diploma di conservatorio, assoli di chitarra con valanghe di note suonate in una sola battuta, linee di basso che alternano fraseggi in ‘slap’ o walking’ pulitissimi e super precisi, più l’inconfondibile tocco di don Armando Corea (vero nome di battesimo di Chick, che è originario della provincia di Catanzaro), ed il gioco è fatto, nasce una vera e propria ‘powerband’.
Chick Corea alla regia, piano e sintetizzatori vari, poi John Patitucci, virtuoso bassista e contrabbassista statunitense anch’egli di origini calabresi, Dave Weckl, mostro sacro della batteria nonché apprezzatissimo innovatore di stile, e Scott Henderson alla chitarra completano la prima formazione della band, che poi nel corso degli anni subirà alcuni piccoli cambiamenti, come vedremo più avanti.
La grande ‘fusion’ di questo gruppo straordinario
La prima novità all’interno della band, o meglio le due prime novità giunte già appena un anno dopo il felice debutto sul mercato del primo album, e cioè nel 1987, furono l’ingresso lampo del talentuosissimo sassofonista californiano di Sacramento Eric Marienthal ed il cambio di Scott Henderson alla chitarra, sostituito dal sontuoso australiano Frank Gambale, re indiscusso dello ‘sweeping’, una particolare tecnica chitarristica basata sulla velocità di esecuzione di lunghe serie di note.
L’album di quell’anno (il secondo della band) si chiamava ‘Light Years’, e fu con questo che la band consacrò da subito il suo successo; d’altra parte non poteva essere altrimenti, il gruppo aveva un ‘tiro’ esagerato, e tutti i brani presenti nell’album avevano il potere di far sobbalzare dal divano qualsiasi persona lo stesse ascoltando. Un groove avvolgente, con elementi di jazz, funky, rock e ritmi latini che si mescolavano come meglio non avrebbero potuto. Una band di mostri.
I più grandi successi di Chick Corea Elektric Band
Anche se già nel primo disco si facevano notare tracce esplosive come ‘Rumble’, nella quale tutti gli strumenti eseguono il tema all’unisono mentre la batteria scompone il tempo entrando ed uscendo dalle sue linee, o la famosissima ‘Got a match?’, anch’essa ricca di meraviglie di tecnica, e dipinta da Corea con un suo magistrale assolo fatto usando il fedelissimo sintetizzatore Yamaha KX5 con tanto di tracolla da chitarrista che gli piaceva tanto, i pezzi che hanno fatto davvero la storia della Elektric Band iniziano ad arrivare con il loro secondo album ‘Light Years’.
Light Years vinse nel 1987 il Grammy Awards per la miglior performance strumentale, e le 12 tracce da cui è composto sono evidente testimonianza della potenza e dell’energia che questo supergruppo riusciva ad emanare; ‘Time Track’, ‘Second Sight’, o lo stesso brano che diede il nome all’album ‘Light Years’, con la chitarra di Frank Gambale che, senza nulla togliere a Scott Henderson, aggiunge quel pizzico di virtuosismo in più che non guasta mai, sono i brani più ricordati, ma anche gli altri 9 non sono certamente da meno.
Cos’è oggi Chick Corea Elektric Band
Dal 1987 al 1993 Chick Corea Elektric band suona in tutto il mondo; Parigi, Berlino, Mosca, Viña del Mar, Stoccolma, Oslo, Città del Messico, Boston, Toronto, e chi più ne ha più ne metta; la perfetta armonia ed il grande affiatamento tra tutti i suoi componenti porta in breve tempo il gruppo a ricevere premi e riconoscimenti a livello mondiale. Prima con l’album ‘Eye of Beholder’, poi con il grande successo di ‘Beneath the mask’, ed infine con ‘Elektric Band II: Paint the World’, la band di don Armando Corea si è guadagnata tanti e tanti di quegli onori e riconoscimenti che anche la metà potrebbe bastare. Scioltosi definitivamente nel 1995, il supergruppo si è ritrovato più volte su qualche palcoscenico in giro per il mondo, e sono stati fatti vari tentativi di ‘re-union’; oggi sembra che tutti abbiano voglia di riavvicinarsi e continuare a suonare insieme….chissa mai che non ce li ritroviamo prestissimo di nuovo insieme, ed al top!